Catalogo mostra DISTINZIONI - Fondazione Bevilacqua La Masa

La molteplicità delle soluzioni assunte dallo “Spazio” concepito come “Forma” divengono il soggetto dell’incessante ricerca di Giuliano Dal Molin. Per questo artista, che dal “Silenzio” delle sue opere ha tratto una inusuale forza, si potrebbe troppo facilmente parlare di una sorta di “strutturalismo”, di geometricizzante minimale; eppure Dal Molin nel definire ogni sua “FORMA” (ed utilizzare già questo vocabolo si incorre in limitazioni critiche) si libera e supera ogni derivazione, ogni citazione o similitudine. Egli infatti, dona, attraverso il “fare”, al modulo che egli concepisce come spazio infinitesimale ma “universale”, una grande capacità di “ricreare” attraverso i “Sensi” luoghi unici e personalissimi a seconda dell’ “osservatore”. Nelle “Strutture” così come nei pannelli composti da “disegni” non scorgiamo quindi l’intenzione limitante di dar “corpo” ad un solido ma quella, infinitamente più felice e poetica, di voler liberare il “concetto” di Spazio da ogni totemico simbolismo, per proporre la Forma come Valore che unifica la superficie ed il suo modularsi ed espandersi nel Tempo molteplice e vario dell’opera d’arte.